1. Contesto

1. Contesto

La polifonia franco-fiamminga, come suggerisce il nome, ha avuto origine da compositori del nord della Francia, dei Paesi Bassi e delle Fiandre, che hanno lavorato nelle corti e nelle città di tutta Europa. In questa breve descrizione ci concentriamo in particolare sui compositori attivi lungo la Schelda. L'accademia di Bornem si trova lungo questo fiume che nasce in Francia (non lontano da Cambrai) e sfocia ad Anversa.


La Schelda era/è un'arteria importante dal punto di vista economico perché era facile trasportare merci e per sviluppare il commercio. Lungo il fiume si svilupparono centri commerciali in cui la musica rivestiva un ruolo importante. Le città che hanno avuto un ruolo importante lungo il fiume sono Cambrai (dove lavorarono i compositori Guillaume Dufay e Josquin Desprez), Valenciennes, Tournai, Gand e infine Anversa. De Weert (parte di Bornem) fu il probabile luogo di nascita del compositore/madrigalista Giaches de Wert. La musica di Giaches de Wert ha avuto un'influenza particolare su Claudio Monteverdi.

La prima musica polifonica inizialmente emerse come musica improvvisata. La musica cantata durante le funzioni religiose consisteva principalmente in musica gregoriana monofonica. Un'ipotesi plausibile è che i cantanti, per noia, improvvisassero una seconda voce e poi una terza, una quarta ed infine un intreccio polifonico molto complesso.

"Salva" la musica

Nel 1400 e nel 1600 l’unico modo per registrare la musica era scriverla. La produzione di libri era un'attività particolarmente costosa e complessa. Tutto ciò che è scritto è stato scritto a mano su pergamena. Era un privilegio per i più ricchi ordinare e scambiare libri in occasioni eccezionali.

La chiesa, i tribunali e la ricca borghesia acquistavano i manoscritti come status symbol.

Manoscritti musicali

Poiché i manoscritti erano così preziosi, i musicisti disponibili componevano musica da un manoscritto. Tutte le voci di una canzone dovevano quindi essere visibili su un'unica apertura (2 pagine). Nelle opere più grandi, come le messe, uno dei cantanti aveva la responsabilità di voltare pagina al momento giusto. Doveva saper seguire le note degli altri così come la propria voce, così da voltare pagina solo quando tutte le parti erano state cantate.




D'altro canto anche i cantanti e i gruppi canori itineranti avevano a disposizione dei piccoli opuscoli. Questi piccoli manoscritti servivano più come una sorta di promemoria delle canzoni preferite. Potresti paragonarlo a una playlist di Spotify.

Fare musica era anche un evento comunitario. E in tante occasioni ed eventi si è fatta musica insieme. La musica non veniva solo registrata in libri e raccolte, ma anche scritta nei modi più interessanti. Ad esempio, a una festa a tavola potrebbe esserci una tovaglia con sopra scritto un pezzo di quattro parti, su diversi lati della tovaglia.

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